Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: questo

Numero di risultati: 121 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

La storia dell'arte

252904
Pinelli, Antonio 50 occorrenze

La storia dell'arte

Questo gusto per il dettaglio realistico e per la saporita descrizione di attività quotidiane non lo si ritrova, però, esclusivamente negli ambienti

Pagina 107

La storia dell'arte

studi cerchiamo un collegamento tra il gusto, la cultura di un committente e le sue scelte in campo artistico; in questo caso, però, è davvero

Pagina 110

La storia dell'arte

), che faceva parte di un polittico destinato ad una chiesa di Pisa. L’interesse di questo confronto sta nel fatto che si tratta di due opere di ugual

Pagina 115

La storia dell'arte

celebre saggio intitolato Fatti di Masolino e di Masaccio pubblicato in «Critica d’arte» nel 1940, definiva questo sodalizio in termini di

Pagina 120

La storia dell'arte

committenti e membri della Confraternita, è un eloquente e materno simbolo della protezione divina e dei compiti assistenziali di questo tipo di

Pagina 128

La storia dell'arte

occidentale, ed ancor più specificatamente di quella italiana. Questo gusto per l’illusionismo spaziale non è una peculiarità dell’età moderna, ma risale

Pagina 131

La storia dell'arte

allineati lungo un immaginario asse verticale al centro della tavola. È proprio questo uno degli elementi che differenzia maggiormente questo tipo di

Pagina 139

La storia dell'arte

simboliche. In questo affresco emerge la straordinaria capacità del Perugino di trasferire in immagini perspicue e limpidamente strutturate, contenuti

Pagina 147

La storia dell'arte

Quel che più ci interessa in questo contesto, però, è l’espediente prospettico di cui Melozzo si è servito per rendere più magniloquente la propria

Pagina 150

La storia dell'arte

Di Mantegna, in questo contesto, non possiamo non ricordare anche la celebre tela di Brera con il Cristo morto (fig. 116), brutalmente scorciato in

Pagina 151

La storia dell'arte

Nell’intrecciarsi di concordanze e prefigurazioni tra Vecchio e Nuovo Testamento, tenacemente cercate e individuate dai teologi cristiani, questo

Pagina 167

La storia dell'arte

A questo punto, è importante prendere in considerazione un aspetto tutt’altro che secondario rispetto a questo problema: le modalità con cui veniva

Pagina 17

La storia dell'arte

motivo, questo, che ricorre spesso nelle rappresentazioni di eventi drammatici o miracolosi, allo scopo di porre l’accento sul diverso livello di

Pagina 170

La storia dell'arte

conoscerlo e dominarlo. Su questo sforzo comune, condiviso dall’intera élite rinascimentale, si fondarono dunque le premesse che portarono, nel corso del XV

Pagina 176

La storia dell'arte

A Paolo Uccello è tradizionalmente attribuito anche questo disegno (fig. 145), rappresentante un complicato solido geometrico a settantadue facce

Pagina 185

La storia dell'arte

Tornando a Paolo Uccello, ci rendiamo però conto che questo sbocco ludico, e in definitiva surreale, della prospettiva si era già affacciato fin dai

Pagina 188

La storia dell'arte

primaverili a paesaggi estivi o invernali, con un gusto sempre più pronunciato per la sorpresa, tanto che questo tipo di spettacolo, il cui scopo principale

Pagina 197

La storia dell'arte

A prescindere dalla totale inattendibilità di questo racconto, è superfluo sottolineare l’importanza del suo messaggio di fondo: la creatività

Pagina 20

La storia dell'arte

Questo disegno (fig. 159) è una scenografia prospettica realizzata da Baldassarre Lanci per una commedia, La Vedova, allestita in Palazzo Vecchio nel

Pagina 200

La storia dell'arte

Vasari è stato spesso un ottimo architetto, ma in questo caso ha realizzato un vero capolavoro, che realizza una mirabile sintesi tra tre diversi

Pagina 203

La storia dell'arte

delle quali parecchio fantasiose e prive di solidi indizi. Una delle interpretazioni più antiche vedeva in questo quadro un’allegoria politica

Pagina 206

La storia dell'arte

rappresentato come un giovane biondo e di gentile aspetto. Resta, però, il fatto, che questo genere di interpretazione rende ragione del perché i tre personaggi

Pagina 207

La storia dell'arte

Questo, secondo me, è il vero messaggio che Piero affidava alla sua tavoletta, un dipinto che forse non ebbe bisogno di un vero e proprio committente

Pagina 208

La storia dell'arte

’arte di cui ci occupiamo. Riguardo a questo tipo di testimonianze, i nostri metodi di indagine e di verifica sono ovviamente gli stessi usati dagli

Pagina 209

La storia dell'arte

’essenza. I grandi «conoscitori» Bernard Berenson, Roberto Longhi, Federico Zeri, per citare tre delle massime autorità in questo campo possedevano un

Pagina 210

La storia dell'arte

Basti confrontare questo straordinario ritratto di giovinetto in posa frontale (tav. 5b) con quella testa di giovinetto biondo (tav. 5a), in posa

Pagina 222

La storia dell'arte

maniera» (è un termine usato in questo senso anche da Vasari, che lo alternava alla locuzione, per lui equivalente, «lavorare di pratica»), ossia a memoria

Pagina 223

La storia dell'arte

A questa ipotesi fa eco, poco dopo, quella di una studiosa, Fiorella Sricchia Santoro, che tenta di dare un nome a questo «terzo» ipotetico maestro

Pagina 224

La storia dell'arte

De Marchi ha comunque avuto il merito di aver inserito nella discussione critica questo bel disegno di Windsor, che, come vedremo, era destinato ad

Pagina 224

La storia dell'arte

Ma prima di approfondire questo tema, passeremo in veloce rassegna i principali espedienti usati dai pittori e dagli scultori, nel corso del Medioevo

Pagina 228

La storia dell'arte

sequenza degli avvenimenti e addentrandoci nell’intreccio narrativo che ci viene proposto. Questo sistema di «tradurre» una sequenza narrativa in tante

Pagina 228

La storia dell'arte

David su questo suo quadro, idee che Delécluze aveva potuto apprendere dalla viva voce dell’artista quando, da giovane, aveva frequentato il suo atelier.

Pagina 239

La storia dell'arte

Ecco quanto il maestro disse all’allievo in quell’occasione, o quanto meno, ecco come Delécluze ricostruisce questo episodio della sua giovinezza

Pagina 240

La storia dell'arte

In questo contesto, assume una particolare importanza la cosiddetta questione dell’«ut pictura poësis», ovvero l’asserzione, basata su una

Pagina 32

La storia dell'arte

della pittura, ma non per questo priva di significato o del tutto implausibile.

Pagina 35

La storia dell'arte

raffigurazioni di prede da catturare «in effigie» e dunque come rito propiziatorio per la caccia. In questo caso, dunque, l’artista mette al servizio della

Pagina 36

La storia dell'arte

Questo topos dell’artista mago e veggente, che agisce in preda ad un’ispirazione e cade in trance per risvegliare la sua attività oracolare, si

Pagina 37

La storia dell'arte

L’opera d’arte va vista nell’ambiente in cui si trova, meglio ancora se questo coincide con il luogo cui essa era originariamente destinata e per il

Pagina 4

La storia dell'arte

Commentando questo passaggio del De pictura, Salvatore Settis chiarisce molto bene il senso di tale equivalenza albertiana tra pittura e retorica: «l

Pagina 50

La storia dell'arte

scultoreo allora visibile a Roma si riferisca Alberti. Ma questo, ai nostri fini, è irrilevante, poiché la ripetizione con o senza varianti delle invenzioni

Pagina 50

La storia dell'arte

Torneremo su questo tema anche in altri capitoli del libro, per ora limitiamoci ad un paio di esempi concreti, che hanno il pregio di mostrare come

Pagina 59

La storia dell'arte

Naturalmente non sempre le opere d’arte sono rimaste, come in questo caso, nei luoghi per i quali sono state concepite, ma se uno storico dell’arte

Pagina 6

La storia dell'arte

Da questo primo esempio, che ci ha mostrato un caso di filiazione diretta di un quadro da un altro (anche se Girodet ha sottoposto lo spunto tratto

Pagina 62

La storia dell'arte

sacra. Il termine «Tardogotico», invece, fa riferimento al fatto che questo stile può essere di fatto considerato come una sorta di propaggine del

Pagina 82

La storia dell'arte

corpo di Cristo. In questo affresco in Santa Maria Antiqua a Roma dell’VIII secolo (fig. 60), il modo di rappresentare la figura umana deriva alla

Pagina 82

La storia dell'arte

Questo processo giottesco di rimutare come scrisse Cennino Cennini «l’arte del dipingere di greco in latino» fu in realtà potentemente influenzato

Pagina 86

La storia dell'arte

Con Giotto questo progressivo abbandono degli stilemi astratti in favore di un nuovo naturalismo diviene un fatto compiuto: nel suo celebre

Pagina 86

La storia dell'arte

’edificio, è messa inoltre in piena evidenza, così com’è apertamente mostrata la funzione strutturale dei grandi pilastri polistili. Sui manuali, questo

Pagina 88

La storia dell'arte

Questo problema è in genere ben presente ai responsabili degli odierni restauri, ma a dispetto del loro scrupolo scientifico è pressoché inevitabile

Pagina 9

La storia dell'arte

Uno degli esempi più noti e clamorosi di questa sofisticata eleganza tardogotica è questo disegno tratto da un taccuino di Pisanello (fig. 77), in

Pagina 99

Cerca

Modifica ricerca